CHIESA PARROCCHIALE DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA

La chiesa parrocchiale SS Annunziata è situata nella parte alta del paese, dove dal XIII secolo sorgeva l’antica chiesa plebana di Montecarotto, detta anche chiesa della Pieve, dove alcuni secoli prima era sita la “rocca”. Venne ricostruita a partire dal 1779 su progetto dell’architetto domenicano padre Pietro Belli, che ideò la chiesa di San Domenico di Ancona, e la sua facciata venne ultimata nel 1807. Nel 1808 la chiesa, per la sua solennità, venne eletta “Collegiata apostolica”.

La chiesa, a croce latina ad una sola navata, è realizzata in un sobrio ma elegante stile neoclassico con alcuni elementi barocchi, come le due cappelle ai lati del transetto, con, a sinistra, l’altare della Madonna dell’antica confraternita del Gonfalone e, a destra, l’altare del Sacramento.

La parte più spettacolare è il presbiterio, dove è situato l’altare maggiore di scagliola, realizzato da Michele Rusconi di Lugano, che conserva il vecchio paliotto di marmi policromi.

Sopra il coro in noce, intagliato dal maestro Marcantonio Polidori di San Lorenzo in Campo, si leva la tela dell’Annunciazione della Vergine (XVII secolo) di autore ignoto.

Il catino dell’abside è stato affrescato con l’immagine dominante del Cristo Pantocratore nel 1950 per iniziativa del parroco di allora, dal pittore fra Ernesto Bergagna della scuola Beato Angelico di Milano, a cui spetta anche la realizzazione della cripta, ricca di busti, statue e reliquiari.

Lungo la navata si trovano quattro altari posti all’interno di nicchie, realizzate entro lo spessore del muro. Sulla sinistra, entrando, si trova l’altare di San Carlo Borromeo, poi quello del Sacro Cuore; sulla destra, all’attuale altare del battistero anticamente dedicato alla Natività segue l’altare dedicato al Cuore Immacolato di Maria, in origine all’Immacolata Concezione.

Attigua alla chiesa, nel 1792 è stata edificata la canonica su disegno di Isidoro Capponi.

Tra le numerose opere d’arte conservate nella collegiata e nei locali attigui vanno segnalate:
– due quadri del pittore Ercole Ramazzani, allievo di Lorenzo Lotto (XVI secolo);
– un Cristo deriso, buona copia di scuola dei Carracci (sec. XVI-XVII);
– il Volto di Cristo, opera di scuola napoletana (sec. XVII);
– una Istituzione dell’Eucarestia, tela di Giambattista della Rocca Contrada (1606),
– alcune copie di ottima mano di opere del Ribera, detto lo “Spagnoletto”;
– un gruppo scultoreo ligneo raffigurante Cristo risorto, datato 1781;
l’organo di Saverio e Sebastiano Vici risalente al 1776, di nuovo funzionante dopo il restauro nel 2009.